INTERVENTI CON CARATTERISTICHE TECNICHE AFFINI A QUELLI OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO
L’Impianto denominato Napoli Nord è deputato al trattamento dei reflui dell’ampio bacino di utenza individuato geograficamente dal territorio che va dall’area a Nord della città di Napoli sino a parte della Provincia di Caserta. In particolare, l’impianto serve il popoloso quartiere napoletano di Secondigliano ed i Comuni di Casavatore, Casoria, Arzano, Crispano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Caivano (compresa la relativa area industriale) ed Orta di Atella nel cui agro è ubicato l’impianto. Il progetto attiene alla rifunzionalizzazione ed adeguamento dell’esistente depuratore, realizzato nei primi anni ’80 dalla cessata Casmez, per renderlo conforme ai dettami della vigente normativa ambientale relativa allo scarico dell’effluente in corpo idrico superficiale costituito dal Canale dei Regi Lagni.
Le progettazioni definitive ed esecutive sono state verificate ed approvate dalla committente Regione Campania e le opere sono attualmente in fase di esecuzione.
Schema di flusso
Di seguito si descrive lo schema di flusso previsto dal progetto, suddiviso per linea reflui, linea fanghi e linea biogas-recupero energetico.
Linea Liquami
Lo schema di flusso della linea reflui prevede le seguenti unità di trattamento:
• Grigliatura extra-grossolana, 1 unità da 100 mm;
• Grigliatura grossolana, 2 unità da 60 mm;
• Sollevamento iniziale, costituito da 3 coclee, ognuna delle quali aventi una potenzialità di sollevamento pari 11500 mc/h. Installazione di 2 pompe da 4900 m3/h cad per il sollevamento del refluo.
• Grigliatura medio-fine, 9 unità da 6 mm ed 1 unità da 25 mm;
• Dissabbiatura, 4 unità, ciascuna dotata di sistema di aspirazione delle sabbie e dei flottati;
• Dissabbiatura/disoleatura aerata, 4 unità;
• Sedimentazione primaria, 4 unità a pianta circolare, con distribuzione planimetrica a quadrifoglio;
• Derivatore della portata di piena (Q > 2,5 Qm,n).;
• Vasche di trattamento biologico, 4 unità a pianta e sezione rettangolare, dotate di sistema di aerazione diffusa su tutta la superficie di fondo delle unità;
• Ampliamento delle vasche di trattamento biologico (denitrificazione) mediante realizzazione di 4 nuove unità (una per linea), per un volume complessivo incrementato di circa il 40%, corredate di mixer per l’omogeneizzazione dei liquami, di sistema integrato con aerazione e di pompe per il ricircolo della miscela areata;
• Sedimentazione secondaria, 4 unità a pianta circolare, con distribuzione planimetrica a quadrifoglio;
• Trattamento terziario, dimensionato per il trattamento dell’intera portata di 2,5 Qmn inviata al biologico, composto da fase di filtrazione su tela (8 unità) e disinfezione UV (2 unità);
• Clorazione di emergenza, da effettuarsi nell’ambito della esistente vasca di clorazione, a pianta rettangolare con flusso a chicane, in esercizio sia come terziario di emergenza che come vasca di alimentazione dei servizi e del sistema antincendio dell’impianto o.
Linea Fanghi
Lo schema di flusso della linea fanghi prevede una linea di trattamento per i fanghi primari e per i fanghi secondari. La linea fanghi, consta quindi di:
Fanghi primari
• Pozzetto di raccolta fanghi primari, presente in adiacenza ai sedimentatori primari.
Fanghi secondari
• Pozzetti di ricircolo fanghi, 2 unità, dotati, ognuno di n. 2+1 pompe per il sollevamento dei fanghi di ricircolo alla pre-denitrificazine, e di n. 1+1 pompe per l’invio dei fanghi di supero alla linea fanghi – comparto rifunzionalizzato.
Fanghi misti
• Pre-ispessimento/Post-ispessimento statico, 4 unità;
• Digestione anaerobica riscaldata, 2 unità complete di tutte le apparecchiature a servizio dei digestori;
• Vasca di accumulo ex-digestione non riscaldata, 1 unità completa di pompa monovite di svuotamento e di tutte le apparecchiature a servizio del digestore;
• Disidratazione a mezzo di centrifughe, 2 unità esistenti e una unità di nuova installazione;
• Sili di accumulo fango disidratato, 2 unità;
• Essiccamento termico a tamburo rotante dei fanghi, completo di centrale termica alimentabile sia a biogas che a metano… (continua nella scheda progetto)