Descrizione progetto

A seguito dell’emergenza determinata dai fenomeni di contaminazione da composti perfluoroalchilici (PFAS) delle acque sotterranee captate per uso alimentare nell’area di Almisano (Vicenza) per la distribuzione di acqua potabile nei pubblici acquedotti di 26 Comuni della zona a cavallo delle provincie di Vicenza, Padova e Verona, la Regione del Veneto ha predisposto un piano di interventi che consentirà l’integrale dismissione di tali fonti contaminate e la loro sostituzione con approvvigionamenti da aree che mantengono una buona qualità dell’acqua.

Gli interventi individuati sfruttano parzialmente opere acquedottistiche esistenti realizzate nell’ambito del Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (MoSAV); le nuove opere da realizzare diverranno parte integrante dello schema di razionale sviluppo del sistema acquedottistico del Veneto, in modo da essere non solo funzionali alla soluzione emergenziale della problematica PFAS nelle falde di Lonigo, ma anche rispettose delle previsioni programmatiche di sviluppo dell’infrastruttura acquedottistica regionale.

Interventi di progetto

Gli interventi individuati sfruttano parzialmente opere acquedottistiche esistenti realizzate nell’ambito del Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (MoSAV); le nuove opere da realizzare diverranno parte integrante dello schema di razionale sviluppo del sistema acquedottistico del Veneto, in modo da essere non solo funzionali alla soluzione emergenziale della problematica PFAS nelle falde di Lonigo, ma anche rispettose delle previsioni programmatiche di sviluppo dell’infrastruttura acquedottistica regionale.

Il piano di interventi regionale prevede, in una prima fase, tre diverse direttrici di azione (tav. 01.01):

  • a) Fornitura di nuove risorse idriche dalla direttrice ovest (dalla pianura ad est di Verona) direttamente al serbatoio di Lonigo;
  • b) Fornitura di nuove risorse idriche dalla direttrice nord-est (dalle vallate dell’Agno-Chiampo) direttamente al serbatoio di Lonigo;
  • c) Fornitura di nuove risorse idriche dalla direttrice sud (Piacenza d’Adige) con recapito diretto sia ai centri d’utenza della parte centro-meridionale dell’area contaminata sia sui terminali delle linee adduttrici provenienti dalla centrale di Madonna di Lonigo.

Gli interventi di cui al punto a) e b) costituiscono un primo stralcio di lavori del piano finale che prevede, in futuro, il prolungamento dei collettori rispettivamente verso ovest, fino a Verona e verso est, fino a San Giorgio in Bosco dove si intercetta la condotta proveniente dalla centrale di approvvigionamento di Camazzole.

… (continua nella scheda progetto)

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