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Descrizione del progetto
Le opere di adduzione primaria dell’Acquedotto Campano, come detto, furono avviate negli anni ’50 e portate a compimento nel corso degli anni ’60 a cura della ex Cassa per il Mezzogiorno. Dunque, la vetustà delle opere vanifica gli sforzi gestionali della struttura regionale dedicata.
Una delle maggiori criticità del sistema esistente è da ricollegarsi all’esistenza di tronchi di condotte in cemento armato il cui uso negli anni ’50 e ’60 era largamente diffuso nelle opere idrauliche realizzate dalla ex Cassa per il Mezzogiorno.
Per porre rimedio alla situazione, vista anche la condizione di crisi idrica che ha colpito molte regioni d’Italia e la Campania in particolare, si è provveduto alla esecuzione di una serie sopralluoghi mirati alla individuazione dei punti di perdita lungo il percorso del sifone.
Nel dettaglio si sono identificate n. 5 copiose perdite, che sono state risolte con la posa in opera di altrettanti manicotti in acciaio “Coprigiunti”, ma si è verificato – mediante saggi diretti sulle condotte – una diffusa condizione di piccole perdite in corrispondenza dei giunti a bicchiere.
Alla luce di quanto sopra, con la presente progettazione si intende ripristinare la tenuta idraulica di tutti i giunti delle condotte
Periodo esecuzione opere
2017 – 2018
Ente Appaltante
Regione Campania – Acqua Campania S.p.A.
Attività svolte
Progettazione Preliminare, Definitiva e Esecutiva e CSP
Importo Lavori
€ 2.570.129
Ripristino sifone principale dell’Acquedotto Campano
Descrizione progetto
Le opere di adduzione primaria dell’Acquedotto Campano, avviate negli anni ’50 e portate a compimento dalla ex Cassa per il Mezzogiorno, traggono origine dalle due fonti di alimentazione principale, ad ovest le sorgenti Torano e Maretto, in tenimento del Comune Piedimonte Matese, all’estrema propaggine nord – est della provincia di Caserta, ad est le sorgenti del Biferno, in tenimento di Boiano (CB), nella regione Molise.
Dunque, la “Dorsale Principale” dell’Acquedotto Campano, dello sviluppo complessivo di oltre 60 km, è costituita da un susseguirsi di gallerie, con deflusso a pelo libero, e sifoni in pressione, costituiti da coppie di condotte parallele, che ha origine in due tronchi principali:
- Il primo che raccoglie all’origine le acque della “Sorgente Torano”, intercetta quelle captate dalla “Sorgente del Maretto” e raggiunge il “Manufatto di Riunione” con le acque provenienti, invece, dalle “Sorgenti del Biferno”, per proseguire poi […]